Colli Senesi (2009)

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Un’imperdibile pedalata su e giu’ per i magici colli senesi, tra natura, buon vino e paesaggi eccezionali…

  • Mappe: tappa 1, tappa 2, tappa 3
  • Traccia GPS: non disponibile
  • Foto
  • Partecipanti: Enrico, Fabio, Ivan, Paolo, Pier

  1. Siena – Montalcino (30 aprile)
  2. Il trasferimento in treno da Pavia a Siena e’ piuttosto laborioso…

    • R10890: Pavia (06.23) – Milano Rog. (06:51)
    • R2273: Milano Rog. (07:34) – Fidenza (08:38)
    • R2201: Fidenza (09:13) – Pisa Centrale (12:05)
    • R3116: Pisa Centrale (12:29) – Empoli (13:01)
    • R3033: Empoli (14:40) – Siena (15:38)

    … ma non ci si da certo per vinti per cosi’ poco; cosi’ arrivati a Siena verso le 15.00, ci siamo concessi il lusso di pedalare per la citta’; per molti di noi era la prima volta e Siena ci ha lasciato col fiato sospeso. La celeberrima piazza, il duomo e in generale tutta la storia che si respira pedalando tra i vicoli del centro rendono questa citta’ probabilmente unica e molto affascinante. Per le 17.00 siamo pero’ partiti alla volta di Montalcino, cercando di evitare il piu’ possibile la trafficata Cassia. Appena fuori Siena, presso Cerchiaia, abbiamo quindi seguito il percorso ciclistico indicato come l'”Eroica“, uno straordinario sterrato che, tagliando le verdi colline, ci ha portato prima a Radi, poi a Murlo e infine a Montalcino, dopo un’impegnativa salita con circa 400 m di dislivello.

    Nonostante qualche ritardo, siamo arrivati a Montalcino per cena; la taverna “Il grappolo d’oro” si e’ rivelata un buon posto, con un rapporto qualita’ prezzo molto interessante. Dopo gli antipasti locali (crostini, acciughe sotto pesto, salumi di cinta senese) abbiamo gustato una prelibata zuppa di fagioli e degli ottimi tagliolini ai funghi. Qualcuno si e’ cimentato con il secondo, gustando uno stinco decisamente interessante. Il tutto accompagnato da un ottimo “Rosso di Montalcino”. Ci siamo quindi goduti un piacevole dopo cena presso l'”Antica Fiaschetteria“, locale storico dall’atmosfera molto accogliente… Per la notte abbiamo alloggiato presso l’Affittacamere Anna, nel cuore di Montalcino; le camere sono state estremamente confortevoli e ospitali, e il prezzo piuttosto onesto.

  3. Montalcino – Radicofani (1 maggio)
  4. La partenza da Montalcino e’ straordinaria; con una lunga discesa scendiamo quasi al livello del mare e raggiungiamo la straordinaria Abbazia di Sant’Antimo, luogo incantevole oltre che mistico. Da li’ in avanti pero’ si comincia a risalire. La sosta pranzo avviene a Vivo d’Orcia, presso il bar Fonte Vecchia. Il posto sembra senza pretese, ma mangiare all’aperto gli ottimi panini e salumi, oltre alle acciughe e l’ottima birra da’ al gruppo nuove energie, indispendabili per l’imminente scalata del monte Amiata. Si parte cosi’, per Pescina e poi si comincia a salire. Pier ha un altro passo, e raggiunge addirittura la cima a quota 1700. Il resto del gruppo transita invece al Rifugio Cantore, a quota 1450, fissando comunque la cima Coppi della vacanza. Si scende quindi verso Abbadia San Salvatore e da li’ si riparte per Radicofani, celebre per la sua fortezza, visibile da ovunque. L’arrivo a Radicofani e’ aspro, ma il paesino merita, sia per la bella Chiesa che per la fortezza, davvero magnifica (ma che meriterebbe di essere meglio tenuta).

    Aperitivo a base di pecorino e Orcia doc, prima di tuffarci in una cena ottima e abbondante (zuppa ai funghi, pici all’aglione, grigliata mista e pecorino) oltre che economica presso il ristorante dell’albergo “La Torre” dove abbiamo poi alloggiato.

  5. Radicofani – San Quirico d’Orcia (2 maggio)
  6. Si parte con una piacevole discesa e si segue una strada sterrata per Pietre Bianche; purtroppo si rivela a fondo chiuso, per cui mestamente si fa marcia indietro. I paesaggi pero’ sono incantevoli e la discesa da’ i brividi. Si pedala in direzione Montepulciano e, per evitare il traffico, percorriamo una straordinaria strada sterrata che definire magnifica puo’ essere riduttivo. L’arrivo a Montepulciano e’ giusto per l’ora di pranzo, e li’ ci si ferma ospiti di una contrada che ha organizzato un piacevolissimo pranzo all’aperto: si spazia dai celebri affettati, ai crostini e si arriva ai pici e ad un’ottima grigliata. Si finisce con cantucci e vin santo, consapevoli che ormai la strada sara’ soprattutto pianeggiante. Visitato velocemente Montepulciano (affollata anche per una manifestazione di auto d’epoca) ecco che, a sorpresa, arriva la variante. Una strada sterrata, detta di San Bartolomeo, ci porta verso Pienza facendoci transitare per un paese incantevole: Montichiello, con la sua celebre Pieve dei Santi Leonardo e Cristoforo. Arrivarci comporta non pochi sforzi, visto che si scende in una valle e poi ci si arrampica oltre quota 400m. Ma ne valeva la pena. Si prosegue poi per Pienza, straordinaria anche se super affollata e quindi, inseguiti da un temporale, si arriva sani e salvi (e asciutti) a San Quirico d’Orcia.

    Qui ci assestiamo in uno splendido appartamento (In Osenna) e ci gustiamo una classica fiorentina al ristorante “Il Gallo d’Oro”. Fiorentina buona ma non eccezionale…. La gente comunque e’ molto ospitale e apprezziamo parecchio la sistemazione in questo splendido paesino.

  7. San Quirico d’Orcia – Siena (3 maggio)
  8. Il rientro e’ sempre un po’ mesto, specie dopo una vacanza tanto bella. Lasciamo Ivan a dormire (prendera’ un treno piu’ tardi per Mantova) mentre il resto del gruppo, di buon mattino, dopo una buona colazioen al Bar Centrale del paese pedala verso Siena. Ci aspettano 50 km da percorrere in fretta per arrivare in tempo a Siena, fare shopping e prendere il treno delle 12.18. Evitiamo pero’ la Cassia, trafficata, e percorriamo invece la vecchia Cassia, che ci porta prima a Torrentieri e poi a Buonconvento, sempre immersi nella splendida campagna toscana. Percorriamo qui un pezzo di Eroica per Suvignano e solo gli ultimi 20 km corrono lungo la Cassia.

    L’arrivo a Siena e’ trionfale, accolti da sbandieratori delle varie contrade. Ci concediamo l’ultimo giro per la celebre piazza, una sosta in pasticceria per gli squisiti ricciarelli e poi via verso la stazione. Si parte puntuali e si arriva puntuali, nonostante le parecchie coincidenze che ci aspettano. Stanchi ma felici.

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