Corsica Nord (2006)

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Da Bastia a Bastia, uno straordinario giro per il nord della Corsica, con le mitiche calanche e l’ascesa alla Gorge Restonica. Mare stupendo e montagne mozzafiato, cosa pretendere di piu’?

  • Mappa: tappa 1, tappa 2, tappa 3, tappa 4, tappa 5, tappa 6
  • Traccia GPS: non disponibile
  • Foto
  • Partecipanti: Augusto, Davide, Enrico, Ivan, Paolo, Pier

  1. Bastia – Saint Flaurent (20 maggio)
  2. Siamo partiti da Pavia il 19/05 con il treno interregionale delle 14.55 (www.trenitalia.it), per arrivare a Savona alle 17.10. da qui pedalata fino al porto di Vado Ligure (a pochi chilometri da Savona), merenda a base di focaccia, e imbarco sul Corsica Ferries. Siamo salpati alle ore 21.00. Notte un po’ scomoda sul ponte della nave, ma il fatto che ci fossero pochi passeggeri ha reso meno disagevole la nottata. Alle 07.00 in punto della mattina successiva approdo a Bastia. Dopo una lauta colazione (croissant, pain au chocolat, cappuccino e succo di frutta) in un bar di Bastia, si comincia a pedalare. Si parte verso nord, con l’intenzione di costeggiare il dito della Corsica. Paesaggi notevoli, esaltati da una giornata metereologicamente perfetta. Il ritmo di pedalata e’ buono, forse eccessivo, e si fa tappa per il meritato pranzo a Nonza, presso l’Auberge Patrizi. Menu’ tradizionale corso, di buona qualita’ (***) e relativamente a buon mercato (circa 15 euro a testa). Notevole la cameriera, con piercing aggressivo. Si ridiscende quindi verso sud, dopo aver attraversato il dito, e dopo 86 km si arriva a S. Florent. Si alloggia all’hotel “Maxime” (buon rapporto qualita’ prezzo) e, dopo un robusto aperitivo, si cena alla grande al Restaurant “Le Cabestan“, con menu’ a base di pesce da applausi (*****). Le gambe sono un po’ indurite, ma lo stomaco ben rimpinzato e’ decisamente felice.

  3. Saint Florent – Argentella (21 maggio)
  4. Colazione al porto di S. Florent, e poi si comincia a pedalare. A mezza mattina breve sosta per la classica “banana + birra”, e poi si attraversa il bellissimo Deserto di Agriates. Si arriva quindi a Ile Rouge e si prosegue per Algaiola, dove si mangia un buon pranzo (20 euro) presso il ristorante “U castellu” (****). La gente e’ molto socievole, e il dialetto corso e’ una lingua decisamente interessante. Sosta post-pranzo sulla spendida spiaggia di Algaiola, e poi si riparte per l’imponente Calvi’. Si prosegue poi, in preda alla stanchezza, per Argentella, dove si trova alloggio presso il delizioso hotel “Ferraiola“. Dopo una doccia rigeneratrice si mangia al ristorante dell’Hotel, su una splendida terrazza con il tramonto sul golfo di Argentella. La compagnia e’ in forma, la stanchezza c’e’, ma le prelibatezze che ci vengono offerte, ci ricaricano di energie.

  5. Argentella – Piana (22 maggio)
  6. Si riparte con una lieve discesa fino a Galeria, dove c’e’ la tradizionale seconda colazione a base di birra e banana. Ivan in questo e’ un maestro. Si affronta una bellissima strada sterrata che passa alle spalle dello straordinario Golfo di Girolata, e si raggiunge il XXXX a circa 300 m d’altezza. La discesa e’ emozionante e ci si ferma a Curzu per un pranzo a base di baguette, formaggio e charcuterie. Si riparte poi e si scende a Porto, cittadina sul mare abbastanza accogliente e incastonata in un bellissimo paesaggio. Si riparte e si passa attraverso le mitiche “calanche”. Pedalare in questi posti mozzafiato, al tramonto, e’ davvero emozionante. La meta della giornata e’ Piana, e la salita (si arriva a 400 m) e’ piuttosto imepgnativa.

    Si alloggia al ristorante “Mari e Monti”, di qualita’ non eccelsa. La cena invece, al ristorante “La Voute” (****), e’ notevole. E notevole e’ pure la cameriera, e la marmellata di fichi. Vero Ivan?

  7. Piana – Calacuccia (23 maggio)
  8. appa un po’ piu’ breve, ma decisamente impegnativa. I primi 10 km si ritorna verso Porto, in discesa. Ma piove. E Pierre comincia la sua odissea con le forature. Arrivati a Porto, sul livello del mare, si comincia una lunga salita, passando per Evisa, fino a “Colle de Veggiu”, la cima Coppi del giro, a quota 1450 m. I primi 35 km da Porto a Evisa sono percorsi in zona molto aspra e selvaggia. Strada asfaltata ma stretta. Poco traffico. Si va verso il cuore della Corsica, abbandonando, dopo 3 giorni, la costa. Si mangia a Evisa, un discreto pranzo al ristorante “U Mulinu”, anche se si spende circa 35 euro a testa. Si riparte, un po’ satolli e mezzi ubriachi (vero Augusto?), e si pedala a ritmo blando verso il Colle de Veggiu. La salita e’ dura, e ovviamente il camuno Davide arriva per primo la’ in cima. Foto di rito e poi discesa mozzafiato, tra porcinghiali e fauna di ogni genere fino a Calacuccia.

    Si dorme all'”Hotel des Touristes“, ma prima si mangia un’ottima cena (****) al ristorante “U Valdinellu”. Giornata impegnativa, ma decisamente entusiasmante… Ora il meritato riposo.

  9. Calacuccia – Corte (24 maggio)
  10. Tappa di trasferimento, verso Corte, dove si arriva prima di pranzo. Dopo la fatica del giorno prima, l’arrivo a Corte e’ decisamente semplice, essendo tutto il percorso in discesa. Si trova alloggio nel decadente ma affasciante “Hotel de la poste” (***), si mangia la prima pizza corsa e poi, con le bici scariche (i bagagli sono in albergo) ci si avventura attraverso la lussureggiante “Gorge Restonica”, un posto decisamente interessante, anche se faticoso da pedalare, salendo la strada dai 400m di Corte ai 1200 del passo, in meno di 15 km. Lo spettacolo pero’ merita, e chi a passo blando (Enrico e Augusto), chi piu’ scattante (Ivan, Pierre, Paolo e Davide) si arriva al rifugio dove finisce la strada ciclabile. I piu’ volenterosi si inerpicano quindi, a piedi, verso i 1700 m del Lac de Melo. Si rientra poi a Corte con una discesa da brividi (vero Paolo?) e si affronta felici l’ultima cena corsa al ristorante “U museu” (****) di Corte.

  11. Corte – Bastia (25 maggio)
  12. Il giro volge al termine. Da Corte si parte, di buon mattino, verso Bastia, dove il traghetto salpera’ alle 14.30. Si pedala di buon ritmo e ci si concede anche l’ultimo bagno nei pressi di Bastia. Un pranzo veloce ma interessante (i mitici cannelloni al brocciu) nei pressi del porto, e poi, mestamente, si ritorna verso Pavia. Si arriva a Genova alle 19.00 circa, e per una fortunata coincidenza riusciamo a prendere al volo l’interregionale per Pavia. Alle 21.00 siamo in piazza della Stazione; stanchi ma felici di questo stupendo viaggio.


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