Elba (2003)

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Uno straordinario anello attorno all’isola d’Elba, partendo da Portoferraio e ammirando tutte le bellezze di questa stupenda isola. Senza farsi sfuggire un centimetro di costa, ma senza neppure tralasciare l’interno piu’ selvaggio e montagnoso.

  • Mappa: tappa 1, tappa 2, tappa 3, tappa 4
  • Tracciato GPS: non disponibile
  • Foto: non disponibili
  • Partecipanti: Augusto, Enrico, Ivan, Riccardo

  1. Campiglia – Piombino – Portoferraio (28 aprile)
  2. Il trasferimento in treno da Pavia a Campiglia Marittima segna l’inizio di questo bel viaggio. Dopo aver reso omaggio alla statua di Lampo, cane viaggiatore, si pedala verso Piombino, lungo un tratto di strada non particolarmente adatto ai ciclisti. Si prende poi il traghetto per porto Ferraio e qui troviamo alloggio presso l’hotel “Ape Elbana“. Prima del tramonto troviamo comunque il tempo per una sgambata ad ammirare lo splendido mare. E con una quarantina di km nelle gambe ci si prepara ad affrontare le piu’ impegnative tappe cui andremo incontro.

  3. Portoferraio – Campo nell’Elba (29 aprile)
  4. Il soggiorno all’hotel “Ape Elbana” e’ stato decisamente piacevole ma la mattina, di buon’ora, dopo un’abbondante colazione, si parte alla conquista dell’isola. Il cielo e’ blu, e la giornata perfetta. L’idea e’ percorrere il periplo dell’isola, cosi’ si comincia a costeggiare il mare, in un dolce sali scendi. La spiaggia di Biodola e’ la prima tappa obbligata, si pèrosegue quindi per Procchio e ci si ferma a Marciana Marina, per la prima sosta focaccia.

    Dopo la sosta c’e’ anche la prima salita impegnativa, con l’arrivo a Marciana. Da li’ il percorso e’ obbligato, e sempre mozzafiato. Il mare ci fa compagnia e percorriamo tutta la costa occidentale dell’isola, fino a Fetovaia, spiaggia magnifica. Il target e’ pero’ proseguire per Campo nell’Elba, dopo un’ottantina di chilometri. Alloggiamo all’hotel “Barcarola2” e la sistemazione si rivela piu’ che adeguata. C’e’ giusto il tempo per una passeggiata per il centro del borgo, e poi arriva subito l’ora di cena. Ci si ritira un po’ affaticati, ma entusiasti di questa avventura.

  5. Campo nell’Elba – Cavo (30 aprile)
  6. La notte ci rigenera e la mattina, dopo la solita ricca colazione, la voglia di ripartire pervade tutto il gruppo, o quasi (Ivan, si sa, preferirebbe dormire ancora un po’). L’idea e’ quella di costeggiare tutta la parte sud dell’isola, e il target per pranzo e’ il celebre pane con acciughe e cipolle. Si arriva agevolmente a Lacona, lungo un percorso prevalentemente pianeggiante, e qui ci si arrischia lungo un promontorio in fuoristrada.

    La giornata merita davvero e si decide di proseguire verso Capoliveri lungo una sinuosa salita, per fermarsi a pranzo. La salita si fa sentire, ma si raggiunge Capoliveri entro l’una in modo da poter fare una pausa ristoratrice. Si opta per un pranzo un po’ “maiale” prendendo di mira una rosticceria che offre davvero ogni ben di Dio. Un fresco venticello rendono l’atmosfera perfetta, e la sosta si prolunga. A stomaco un po’ pieno si riparte, aggirando il monte Calamita, selvaggio e affascinante e scendendo quindi al mare dalle parti di Naregno. Ivan propne un’ulteriore sosta spiaggia, poi seguendo l’istinto di Riccardo ci si inerpica lungo un impervio sterrato. Alla lunga siamo pero’ costretti a riprendere la strada asfaltata, ma poco trafficata, e ci fermiamo per cena a Rio nell’Elba, leggermente nell’entroterra, vicini (pensiamo) all’hotel “Cristallo“, dove avevamo preventivamente prenotato. Il maestro di cerimonie Augusto identifica un’ottima rosticceria, che letteralmente prendiamo d’assalto. La cena e’ allegra e saporita, e si dilunga fino a quando il sole tramonta. Scende l’oscurita’, e ci mettiamo in sella alla ricerca dell’albergo; la sorpresa e’ pero’ che l’hotel da noi scelto si trova in localita’ Cavo, e pedaliamo, al chiaro di luna, per una decina di chilometri. Arriviamo pero’ sani e salvi e ci concediamo una buona birra nell’unico locale aperto del borgo.

  7. Cavo – Portoferraio – Piombino – Pisa (1 maggio)
  8. Le gambe sono appesantite, ma il piu’ e’ fatto. Dopo l’abbondante colazione ci resta la tappa di rientro verso Portoferraio, per completare cosi’ il periplo dell’ Elba. Ripartiamo quindi verso Rio nell’Elba, stavolta restando in costa e arriviamo a quello che e’ forse il punto piu’ suggestivo dell’isola, la salita del Volterraio. Le bici faticano, ma lo spettacolo e’ mozzafiato. E il vento, forte (e contrario) contribuisce a creare l’atmosfera. Raggiunta la vetta ci godiamo lo stupendo panorama, prima della discesa a picco verso Porto Ferraio, dove arriviamo in tempo per un pranzo, veloce, a base di pesce.

    Si aspetta quindi il traghetto e si rientra in Continente. A Piombino pero’ perdiamo il trenino che ci avrebbe garantito di prendere la coincidenza per Pavia. Pedaliamo cosi’ fino a Campiglia, ad andatura rilassata e qui decidiamo, vista l’impossibilita’ di trovare un treno per Pavia, di raggiungere Pisa, chiedendo ospitalita’ ad alcunu amici di Riccardo. Si combina quindi una allegra serata in compagnia, sistemati in modo un po’ approssimativo, ma felici di esserci goduti anche lo spettacolo di Piazza dei Miracoli in bicicletta.

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